Prostatectomia radicale per neoplasia prostatica avanzata

Paziente

Buonasera,
Mio marito (53 anni) è stato operato il 28 ottobre scorso per prostatectomia radicale con linfectomia iliaco otturatoria bilaterale videolaparoscopica robot-assistita.

Dal referto istologico si segnala:
Adenocarcinoma prostatico di tipo acinare, Gleason score 4+5=9

La neoplasia coinvolgeva ambedue i lobi della ghiandola e si estendeva ai tessuti periprostatici in sede postero-laterale e basale sinistra e al margine di sezione chirurgica in sede laterale e basale sinistra (estensione Lineare totale mm 6).

Infiltrazione neoplastica perineurale presente.Nodulo dominante sinistro di mm 22×10.
No evidenza di neoplasia nelle vescicole seminali e nei linfonodi iliaco-otturatori (numero totale esaminato pari a 26)
[TNM AJCC (VIII edizione): pT3a N0 R1]

Controlli successivi per follow up

PSA 20/11/2021 = 0.09
PSA 22/01/2022 = 0.03
PSA 30/04/2022 = 0.06
PSA 23/08/2022 = 0.110

Non ha fatto radioterapia, né altro dopo l’intervento.

Cosa significa questo valore del PSA di nuovo cresciuto e quali sono i valori da considerarsi campanelli di allarme?

Risposta

Buongiorno,
l’esame istologico parla di un tumore prostatico ad aggressività’ molto alta (Gleason score 9) con quindi capacita’ di diffondere velocemente sia per via linfatica che ematica.
In questi casi bisogna sempre precedere la progressione del tumore evidente radiologicamente.
Un tumore del genere dopo essere sottoposto a prostatectomia radicale deve essere subito sottoposto a radioterapia esterna estesa a tutta la pelvi , indipendentemente dal valore del PSA ( cosi detta terapia adiuvante), indipendentemente dal fatto che i linfonodi sono risultati negativi.
Questo perche’ i tumori di questa aggressività’ presentano cellule tumorali circolanti già’ prima di essere sottoposti ad intervento.
Queste cellule non sono visibili inizialmente agli esami radiologici.
Riassumendo: parliamo di un tumore ad elevata aggressività’ con estensione al di fuori della prostata e con cellule tumorali circolanti.
Il consiglio e’ di intraprendere subito una radioterapia esterna estesa alla pelvi.
Quindi monitorare sia il PSA totale, sia imaging con PET TC con PSMA ad un aumento del PSA totale superiore a 0.2 ng/ml.
La radioterapia esterna va eseguita anche se agli esami radiologici non si vede nulla.
La terapia sistemica di blocco androgenico va invece riservata nel caso in cui l’imaging identifichi delle ripetizioni a distanza o l’aumento del PSA avvenga con un tempo di raddoppiamento inferiore a 6 mesi.
E’ un caso complesso, ma se gestito nel migliore dei modi , si puo’ riuscire a controllare.
Serve un centro ad alto volume e con grande esperienza non solo chirurgica ma nella gestione a 360 sul tumore della prostata.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Professore Ordinario in Urologia
Gruppo Multidisciplinare Prostata
Universita’ Sapienza Roma