PSA e dutasteride

Paziente

Buongiorno.
Scusatemi, volevo sottoporre alla vostra cortese attenzione questo mio problema.

Nel mese di luglio 2000 effettuo esame psa e psa free che risultano essere i seguenti:
PSA = 11, 80
RATIO 25%
Alla visita urologica non viene riscontrato nessun problema se non una prostata molto grande, infiammata, trilobata e congesta.

Comunque visto il PSA elevato mi viene fatta fare una multiparametrica che da esito PIRADS 2 SIA NELLA ZONA INTERMEDIA CHE NELLA ZONA PERIFERICA;
L’urologo oltre all’alfa litico mi prescrive anche la DUDASTERIDE;
Visita dicontrollo dopo 6 mesi con PSA e ratio.
Diagnosi IPB.
Adesso dopo circa 1 anno e mezzo ho rifatto il PSA che è risultato 4, 98, con una ratio del 25%.
Volevo chiedere un vostro autorevole parere sulla questione anche se al più presto prenoterò una visita specialistica.
Grazie anticipato.

Risposta

Buongiorno,
l’aumento del PSA totale puo’ essere legato sia ad una iperplasia prostatica che alla presenza di tumore. Il PSA non e’ in grado di segnalare distintamente queste due situazioni.
All’aumento del PSA totale, correttamente viene indicata una risonanza magnetica multiparametrica della prostata che ha sostituito l’ecografia transrettale per identificare aree sospette per neoplasia.
In assenza di aree sospette indicate da un punteggio di PIRADS inferiore a 3 come in questo caso, rimane comunque un PSA elevato.

In questi casi, supponendo che l’aumento del PSA totale sia legato all’iperplasia prostatica in progressione, puo’ essere indicata una terapia cronica o comunque prolungata con dutasteride o finasteride. Questi farmaci bloccano la crescita dell’iperplasia prostatica. Quindi, dopo 3 e 6 mesi di terapia, se l’aumento del PSA era legato all’iperplasia prostatica e non ad un tumore, dovrei avere un valore del PSA ridotto intorno al 50 percento del valore iniziale, e continuando la terapia con dutasteride e finasteride, il PSA dovrebbe rimanere stabile o comunque non risalire.

In questo modo, l’interpretazione del PSA totale risulta migliore e meno influenzata da una concomitante iperplasia prostatica.
Continuando questa terapia, se il PSA non aumenta, posso ridurre l’utilizzo di risonanze di controllo o successive biopsie, mentre se aumenta nonostante la terapia, l’allarme e’ importante.
Se non utilizzo queste terapie, il PSA rimarrà’ alto o continuerà’ a crescere, mantenendo il dubbio di un tumore prostatico e costringendo a continue risonanze e biopsie prostatiche di controllo.
Cosa importante, non interrompere dutasteride o finasteride quando si esegue il PSA o altrimenti non si puo’ dare una interpretazione
Altra cosa importante, non e’ vero che questi farmaci confondono l’interpretazione del PSA o che bisogna moltiplicare per due il valore.
Un PSA stabile sotto queste terapie e’ ben interpretabile come un basso rischio per neoplasia della prostata.
Ultima cosa: non serve eseguire od interpretare anche il rapporto del PSA, ma solo il PSA totale.
La visita con esplorazione rettale deve essere sempre associata periodicamente a queste valutazioni

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra