Tumore della prostata aggressivo

Paziente

Buonasera, scrivo per mio padre che ha 68 anni.

Ieri è arrivato l’esito di una biopsia che ha effettuato alla prostata e la diagnosi è la seguente.

Esame Macroscopico
A – Adenocarcinoma acinare: Grade group 3 (Gleason score 7=4+3), per il 70%, coinvolgente 10/10 frustoli
Si segnala la presenza di invasione perineurale.
Premetto che siamo in attesa di effettuare una scintigrafia ossea per via di dubbi di metastasi ossee.
Inoltre di osteoporosi e artrosi, diagnosticata all’inizio di quest’anno e che 3 anni fa ha avuto un infarto.
Tra l’altro siccome non riusciva a muoversi con la schiena siamo andati da un terapista del dolore che l’aveva aiutato tantissimo, poi verso fine aprile ha ricominciato ad avere di nuovo problemi con la schiena e ora abbiamo ricevuto l’esito di questa biopsia.
Volevo avere un parere circa le speranze di vita e le possibili cure che si potrebbero fare.
È un tumore tanto aggressivo oppure c’è la possibilità di trattarlo?

Risposta

Buongiorno,
la diagnosi istologica alla biopsia da lei descritta (GS 7(4+3) presente in circa il 70% del materiale), mostra una neoplasia ad aggressività’ elevata e diffusamente presente nella prostata.
Questi dati non sono sufficienti per arrivare alla migliore decisione terapeutica e dare dei giudici in termini di probabilità’ di sopravvivenza.
Il valore del PSA totale da lei non riportato e’ un parametro importante.
Soprattutto e’ importante stabilire con tecniche radiologiche ( localmente con una risonanza magnetica multiparametrica della prostata e a livello sistemico con una PET TC con colina o PSMA ( o con scintigrafia ossea e TC addome pelvi con mezzo di contrasto)):
1- se il tumore e’ in fase metastatica o no
2. se metastatico la sede e numero delle metastasi
3. se non metastatico, la diffusione locale del tumore extraprostatica e linfonodale

In base a questi parametri cambia completamente la decisione terapeutica. Se metastatico parliamo di terapie mediche che si avvalgono di recentemente introdotte combinazioni di farmaci alla vecchia terapia ormonale e non di chirurgia o solo in alcuni casi con un numero limitato di metastasi anche di radioterapia.
Se non metastatico si parla di trattamento chirurgico o radioterapia estesa.
Le probabilità’ di sopravvivenza possono essere lunghe anche nella fase metastatica. Cruciale, considerando una diagnosi non molto precoce, la tempestività’ nell’iniziare il trattamento e la corretta scelta del trattamento più’ idoneo o della sequenza di trattamenti da utilizzare, affidandosi ad un centro ad elevata esperienza sulle tecniche più’ moderne.

un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra