Nella diagnosi precoce della neoplasia prostatica, la risonanza magnetica multiparametrica della prostata associata a biopsia prostatica mirata attarverso tecnica fusion delle immagini, puo’ offrire importanti vantaggi
Considerando l’elevata frequenza del carcinoma prostatico nella popolazione maschile, l’eta’ d’insorgenza che sta’ diventando piu’ precoce e l’importanza di una diagnosi in fase iniziale per rendere le terapie piu’ efficaci, rimane di grande attualita’ la necessita’ di migliorare l’iter che permette di arrivare alla diagnosi di carcinoma prostatico.
Questo iter si basa principalmente sulla visita urologica attraverso esplorazione rettale e sulla determinazione del PSA.
La diagnostica ecografica, in particolare l’ecografia prostatica transrettale, non e’ considerata uno strumento sufficientemente valido per la diagnosi precoce del tumore prostatico.
Il PSA e’ un marcatore non specifico per il tumore prostatico, e la sua elevazione puo’ essere condizionata dalla presenza frequente di una iperplasia prostatica benigna in progressione o da una infiammazione prostatica. Attualmente, piu’ che considerare un valore fisso limite di PSA totale, si analizza l’andamento del PSA nel tempo, per elevazioni gia’ a partire da valori superiori a 2.0 ng/ml. Questo produce difficolta’ nell’interpretazione ed utilizzo del PSA per la diagnosi iniziale del tumore prostatico e spesso vengono eseguite delle biopsie prostatiche cosiddette “non necessarie”.
L’insistenza nella ricerca di una eventuale diagnosi precoce di tumore prostatico e’ anche associata all’eta’ del paziente ed alla sua eventuale familiarita’ per questa neoplasia.
RM multiparametrica della prostata
La societa’ Europea di Urologia, considera la risonanza magnetica multiparametrica (mRM) della prostata, una metodica d’imamgine utile per la diagnosi precoce del tumore prostatico, per aiutare nell’indicazione alla biopsia prostatica e per l’esecuzione della stessa biopsia.
Il vantaggio della mRM sull’ecografia ed altre tecniche d’imaging, risiede nella possibilita’ di caratterizzare un eventuale area sospetta attraverso tecniche di spettroscopia con determinazione dei livelli della colina, dinamiche attraverso la vascolarizzazione e di diffusione delle molecole d’acqua.
La mRM e’ anche utile, sempre secondo le linee guida europee, nella decisione terapeutica di una eventuale prostatectomia radicale con tecnica di risparmio dei nervi erigendi.
Biopsia prostatica mirata con tecnica fusion d’immagine da RM
la diagnosi finale di neoplasia prostatica e’ sempre istologica attraverso la biopsia. Generalmente la biopsia prostatica viene effettuata con guida ecografica transrettale eseguendo dei prelievi random, non mirati, suddividendo la prostata in settori ed eseguendo dei prelievi a campione sulla ghiandola prostatica prevalentemente nella regione periferica.
La recente tecnica di biopsia prostatica fusion da mRM si compone dei seguenti passaggi:
– esecuzione di una risonanza magnetica multiparametrica della prostata
– determinazione di eventuali aree sospette per tumore prostatico attraverso una scala chiamata PIRADS
– i dati della risonanza magnetica sono utilizzati da un programma che trasforma le immagini di risonanza magnetica in immagini ecografiche
– lo specialista che utilizza un normale ecografo per condurre la biopsia prostatica avra’ le aree evidenziate come sospette dalla risonanza magnetica trasposte sulla visione ecografica
– verranno eseguiti dei prelievi mirati precisamente su tale aree
– i prelievi mirati possono essere associati, se ritenuto utile, a prelievi standard random
Quali pazienti possono beneficiare di questa tecnica
– I pazienti che per eta’ eseguono esami per la valutazione del rischio di un tumore della prostata
– pazienti con elevazione progressiva del PSA totale
– pazienti gia’ sottoposti a biopsia prostatica random risultata negativa per tumore ma con un sospetto clinico che rimane (es. elevazione del PSA)
Conclusioni
La diagnosi precoce di neoplasia prostatica rimane cruciale per offrire al paziente possibilita’ terapeutiche valide a lungo termine.
La risonanza magnetica multiparametrica, sul sospetto individuato alla visita e con il PSA, permette di evidenziare eventuali aree nella prostata a maggiore rischio
La tecnica “fusion” d’immagini dalla mRM per eseguire la biopsia prostatica, permette di passare o di associare la tecnica standard di prelievi random a dei prelievi mirati con precisione sulle aree evidenziate dalla mRM.