Riabilitazione del piano perineale

Trattamento non invasivo riabilitativo per incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria e’ una perdita non controllata di urine dall’uretra integra in grado di produrre un impatto significativo sulla qualita’ di vita del paziente e da un punto di vista sociale.

Viene distinta una incontinenza da sforzo (IUS) quando le perdite avvengono sotto sforzi come l’alzarsi in piedi, sollevare dei pesi, fare delle scale, ed incontinenza urinaria da urgenza (IUU) quando le perdite avvengono in seguito a stimoli impellenti alla minzione.

In particolare l’incontinenza urinaria da sforzo puo’ presentarsi frequentemente sia  sesso femminile che maschile.

La IUS nelle donne viene favorita’ dall’eta’ postmenopausale, obesita’, interventi pelvici come isterectomia.

La IUS nell’uomo si presenta prevalentemente dopo interventi per patologia prostatica, sia resezioni endoscopiche a scopo disostruttivo nell’ iperplasia prostatica che prostatectomie radicali per neoplasia della prostata.

La IUS dopo prostatectomia radicale  , nonostante l’avanzamento delle tecniche chirurgiche laparoscopiche e robotiche, rimane presente in una percentuale non trascurabile di pazienti, spesso non permanente ma concentrata nei primi mesi dopo intervento e rimozione del catetere.

Dopo prostatectomia radicale, lo sfintere uretrale esterno rimane da solo a regolare la continenza urinaria, non piu’ coadiuvato dalla prostata, e con una distanza dalla vescica molto ridotta. Lo sfintere esterno deve quindi lavorare di piu’, contrarsi con piu’ forza e rispondere piu’ velocemente se si vuole ottenere un controllo della minzione.

Questo processo di adattamento da parte dello sfintere uretrale esterno avviene spontaneamente con il tempo in molti pazienti una volta rimosso il catetere dopo una prostatectomia radicale.

Tuttavia, se non aiutato, puo’ richiedere diversi mesi e puo’ non raggiungere una continenza totale.

Esistono dei programmi di esercizi autogestiti da parte del paziente fra cui i piu’ conosciuti sono quelli di Kegel. Abbiamo dimostrato in diverse analisi come i risultati ottenuti da esercizi autogestiti rispetto ad un programma di riabilitazione assistito da un esperto, producono risultati in termini di riduzione delle perdite e continenza urinaria, significativamente inferiori.

La riabilitazione del piano perineale  e’ un programma assistito da un esperto, con sedute a frequenza bisettimanale della durata di circa 40 minuti ciascuna e per un totale variabile a secondo della gravita’ della IUS e capacita’ di apprendimento da parte del paziente, da 10 a 20 o piu’ sedute.

La riabilitazione del piano perineale si puo’ comporre in ogni seduta di due fasi:

  1. Elettrostimolazione del piano perineale . Il paziente steso supino su un lettino, riceve una piccola sonda rettale che trasmette stimoli ai muscoli del piano perineale e quindi anche allo sfintere uretrale sterno, aumentando la sua capacita’ di contrazione e di chiusura ed anche la sua velocita’ di risposta
  2. Nella stessa posizione, il paziente esegue degli esercizi di contrazione e rilassamento dello sfintere uretrale esterno, sotto la guida dello specialista e possibilmente anche visualizzati come effetto su un piccolo schermo.

Questa terapia riabilitativa, non invasiva, ambulatoriale, permette in un elevata percentuale di casi con incontinenza urinaria da sforzo, di risolvere il problema arrivando ad uno stato di continenza totale (liberi da pannolini) o comunque un sostanziale miglioramento e riduzione delle perdite di urine.

Nel pazienti con IUS post prostatectomia radicale, eseguiamo questo trattamento dopo circa 30 giorni dalla rimozione del catetere e monitoriamo i risultati attraverso il test del pannolino (pad test).

L’incontinenza urinaria da sforzo e’ un grave problema che influenza la qualita’ di vita e la vita sociale dei pazienti. Sia nelle donne che nell’uomo, la riabilitazione del piano perineale deve nella maggior parte dei casi essere il primo approccio terapeutico, non invasivo. Al contrario un uso autogestito di esercizi come quelli di Kegel non e’ da considerare l’opzione raccomandabile per questi pazienti.

 

Dott.ssa Gianna Mariotti
Studio Via Nomentana 233 – Clinica Paideia Int.
mariotti.gianna@gmail.com